Observer: chi sono e cosa fanno
Gli observer sono stati per molti anni una componente fondamentale delle competizioni con mongolfiere. L'avvento delle tecnologie informatiche e l'utilizzo di apparati di geolocalizzazione e tracking (insieme, va detto, a considerazioni di carattere economico) hanno finito per annullare la loro funzione: la figura dell'observer, com'era intesa fino a non molti anni fa, ha così lasciato il posto a quella dell'official addetto alla registrazione ed elaborazione dei dati di gara con un diverso impegno diretto sul campo e maggiore lavoro al computer.
Questa sezione era stata pensata per spiegare chi erano e cosa facevano gli observer: si è deciso di lasciarla in buona parte immutata per non perdere la memoria di queste importanti figure delle competizioni aerostatiche.
Gli observer sono commissari di gara che hanno il compito di registrare, in una competizione fra mongolfiere, tutti i dati necessari a determinare il punteggio e le eventuali penalizzazioni dei concorrenti: posizioni dei decolli e degli atterraggi, tempi, distanze dei marker dai bersagli, ecc. Devono inoltre riportare ogni violazione del regolamento di gara e delle norme della circolazione aerea e della sicurezza e ogni comportamento imprudente o pericoloso sia dei piloti che dei loro equipaggi. Non devono dare assistenza ai concorrenti, né spiegare o interpretare il regolamento, fare da navigatori o, peggio ancora, prendere i comandi della mongolfiera. Possono eventualmente dare una mano nelle fasi di gonfiaggio e di sgonfiaggio del pallone. Per ogni volo di gara, attraverso un sorteggio, ogni observer viene assegnato a un diverso concorrente che, nelle gare internazionali, non può essere della stessa nazionalità.
Per svolgere i loro compiti gli observer impiegano una serie di strumenti e di dotazioni in parte personali (decametro, bussola, Gps, cronometro, binocolo, ecc.) in parte forniti dall'organizzazione della competizione (mappa di gara, una copia del regolamento, modulistica, retini, ecc.). All'apertura del campionato devono partecipare ad un apposito briefing oltre che al briefing generale insieme ai piloti e agli equipaggi. Allo stesso modo, prima di ogni volo di gara si svolge un briefing degli observer in cui essi ricevono le informazioni relative alle prove previste, comunicazioni organizzative e nel quale vengono discussi tutti i problemi connessi al loro lavoro. Quindi prendono parte al briefing di gara insieme al pilota a cui sono stati assegnati. In una competizione gli observer sono diretti da un "chief observer" che ha il compito di coordinare il loro lavoro, fornire l'assistenza tecnica e logistica necessaria e risolvere eventuali problemi. L'observer può essere invitato a volare in base alle abitudini del pilota a cui è assegnato. In ogni caso la decisione se accettare o no l'invito spetta solo all'observer anche se, in caso di particolari tipi di gara, il direttore di gara può richiederne espressamente la presenza a bordo del pallone. Terminato il volo, e dopo aver fatto verificare e controfirmare il proprio report al pilota, gli observer devono compiere un "debriefing" in cui trasmettono agli ufficiali di gara addetti (i "debriefer") tutti i dati e le informazioni relativi alla gara del loro pilota. In caso di contestazione all'observer può essere richiesto un ulteriore testimonianza per fornire chiarimenti o spiegazioni ai giudici di gara.
Generalmente gli observer ricevono in omaggio dagli organizzatori alcuni gadget come t-shirt, giubbetti o berretti che servono a renderli riconoscibili sul campo di decollo e nell'area di competizione. Sono "souvenir" molto ambiti che vengono poi indossati ed esibiti nei meeting successivi, insieme a pins e stickers, a testimonianza della propria "carriera".
Il decalogo dell'Observer
Qui di seguito riportiamo dieci semplici regole che riassumono i doveri dell'Observer e che ogni Observer dovrebbe sempre avere ben presenti.
1. Conoscere e comprendere il regolamento
2. Arrivare sempre in orario ai briefing
3. Studiare attentamente i dettagli della gara
4. Non perdere la propria posizione sulla mappa
5. Non discutere il regolamento con il pilota
6. Non parlare quando non è necessario
7. Non favorire il pilota a cui si viene assegnati
8. Non interferire nelle decisioni che spettano al pilota
9. Stare al proprio posto
10.Non far fare ad altri il proprio lavoro
Il compito di un Observer non è difficile, ma richiede alcune qualità: l'Observer deve essere imparziale e scrupoloso, deve avere indipendenza di giudizio e fermezza nel sostenere il proprio operato, ma deve possedere anche una mentalità aperta e flessibile e agire con efficienza e discrezione. L'attività dell'Observer si svolge spesso in una situazione piuttosto agitata e concitata, a volte nervosa, come può essere quella di una competizione. Per restare calmi e svolgere bene il proprio lavoro non occorrono doti particolari: basta conoscere i regolamenti e impegnarsi per lavorare al meglio. Se l'Observer conosce le regole sa sempre cosa fare, quando farlo e come. A gara conclusa c'è sempre il tempo per fraternizzare con il pilota e l'equipaggio e magari bersi una birra insieme. E siccome in un campionato di mongolfiere gli Observer sono gli unici che entrano in contatto con un gran numero di piloti ed equipaggi diversi, di differente esperienza e varia nazionalità, il loro comportamento e le loro capacità sono determinanti a creare una buona atmosfera. Se alle sue competenza tecniche l'observer sa aggiungere anche umanità e simpatia è certo che il suo lavoro sarà ancora più apprezzato da tutti i partecipanti.
Per diventare Observer è necessario frequentare un apposito corso teorico-pratico, nel quale si studia il regolamento delle gare e si apprendono le nozioni necessarie a svolgere questa attività. Il corso si conclude con un test di verifica, dopo di che è possibile partecipare al campionato italiano, dapprima in affiancamento ad un observer ufficiale e, successivamente, come observer effettivo. Per partecipare alle gare internazionali occorre avere maturato una certa esperienza di competizioni certificata dal chief observer nazionale. Necessaria anche una conoscenza almeno elementare della lingua inglese che è la lingua ufficiale degli sport aeronautici. L'attività degli Observer è disciplinata dalla Commission Internationale d'Aérostation della Federazione Aeronautica Internazionale attraverso il proprio Officials subcomittee. Ogni nazione dispone poi di un proprio organismo che si occupa della preparazione e della certificazione degli Observer e di un proprio chief observer nazionale che funge da punto di riferimento. In Italia l'attività è stata coordinata dalla AGIA-Associazione Giudici Italiani di Aerostatica.
Diventare Observer è un ottimo modo per entrare nel mondo dell'aerostatica, partecipare attivamente a gare e raduni, avere l'occasione di volare, fare amicizia con molta gente, divertirsi e, con un po' di esperienza, essere chiamati nelle competizioni internazionali, viaggiare e conoscere gente e posti nuovi. Il fatto di entrare in contatto con tutte le varie componenti di un campionato (piloti, equipaggi, giudici, organizzatori, ecc.) pone gli observer in una situazione del tutto particolare capace di farne in molti casi l'anima e il motore umano della manifestazione.
Gli Observer rappresentano quindi la componente più vivace e "festaiola" di un campionato, senza per questo venir meno all'impegno richiesto dalla loro funzione.
Il mondo dell'aerostatica, anche a livello internazionale, è abbastanza piccolo e nel corso degli anni è normale ritrovare altri observer, ufficiali, piloti e equipaggi conosciuti in precedenza. Durante un campionato, esiste poi la tradizione di organizzare un observer party: nelle gare internazionali è un'ottima occasione per mescolare lingue, cibi e bevande (meglio se alcoliche!) diverse. Tutto questo favorisce l'instaurarsi di relazioni amichevoli che si mantengono nel corso degli anni, a dispetto delle distanze a volte notevoli che separano le persone e delle scarse occasioni di incontro al di fuori delle competizioni e di altre manifestazioni aerostatiche.
Il futuro degli Observer
Quanto scritto qui sopra valeva fino a non molti anni fa. Con il nuovo secolo anche l'attività sportiva aerostatica ha vissuto l'avvento della telematica e della digitalizzazione. Era quindi inevitabile che anche il lavoro degli observer, basato sull'uso di strumenti "analogici" (carte topografiche, matite, decametro, cronometro, bussola, ecc.) ne fosse influenzato. L'adozione di "logger" a bordo delle mongolfiere ha reso obsoleta la necessità di disporre di un observer per ciascun pallone in gara. Nelle competizioni gli observer sono stati ormai sostituiti da team di misurazione che agiscono in aree di punteggio delimitate e anche i bersagli isolati, sia quelli sul terreno che quelli "virtuali" in quota, sono individuati da precise coordinate geografiche (e dall'altitudine).
Nelle organizzazioni sportive internazionali dell'aerostatica per qualche tempo si è discusso tra chi voleva abolire subito la figura degli observer in favore dell'impiego della tecnologia e chi continuava a pensare che, seppure con l'ausilio della strumentazione elettronica, l'impiego degli observer restasse necessario: com'era inevitabile, e anche comprensibile, ha prevalso la prima tesi sostenuta anche da ragioni di ordine organizzativo ed economico.
In Italia gli observer fecero il loro esordio al campionato di Crevalcore nel 1993 ed entrarono poi in servizio effettivo l'anno successivo a Reggio Emilia. Negli anni successivi parteciparono anche a tutte le principali competizioni internazionali facendosi sempre apprezzare per la loro preparazione e la loro simpatia. Gli observer in Italia hanno rappresentato per diversi anni una componente essenziale delle competizioni con mongolfiere. Dalle loro fila sono venute molte delle energie che hanno contribuito al rinnovamento ed al rilancio dell'aerostatica sportiva nel nostro Paese e diversi piloti attualmente in attività hanno alle spalle un'esperienza come observer. Dai primi anni Duemila anche da noi, secondo le indicazioni della Commissione Internazionale per l'Aerostativa della FAI, si è cominciato a sperimentare il nuovo sistema. L'ultimo campionato che ha impiegato gli oberver è stato quello di Bibbiano nel 2009.
L'evoluzione dunque è compiuta. Il progresso tecnologico ha fatto sì che gli observer, come li abbiamo conosciuti, abbiano esaurito la loro funzione originaria. Non li vedremo più inseguire il proprio pallone alla ricerca dei marker attraverso campi coltivati, fossi, boschi e strade sterrate, armati di mappa, bussola, binocolo, carta, matita, metro e vernice spray. Oggi gli official devono piuttosto sapersi destreggiare con strumenti elettronici e software per rilevare, registrare ed elaborare i dati di gara.
Non vorremmo apparire nostalgici, ma pensiamo che il venir meno della presenza degli observer come l'abbiamo conosciuta fino a non molti anni fa abbia un po' privato le competizioni con le mongolfiere di un connotato di umanità unico e particolare.
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