Le competizioni sportive con le mongolfiere «Si immagini una partita a bridge o un war game giocato fra innumerevoli concorrenti su scala tridimensionale e si avrà un'idea approssimativa di quello che è il fascino e la complessità di una gara di mongolfiere. Fortuna e destrezza, calcolo e fantasia, in una cornice di cielo e terra, fra boschi, campi, monti, città, in continuo raffronto fra la realtà che scorre sotto la navicella e l'artificio grafico delle mappe, da riconoscere, orientare, fondere in un insieme di scelte, attese, discese e rapide risalite». Marco Majrani, "Aerostati", Edizioni dell'Ambrosino
La competizione rappresenta un aspetto fondamentale della pratica aerostatica e si può dire che ne fa parte fin dal principio della sua storia. All'inizio fu la ricerca di un primato, poi il desiderio di compiere un'impresa di grande portata, come la traversata di mari o catene montuose, poi la voglia di confrontarsi direttamente con altri piloti per vedere chi fosse il più bravo. Questi confronti, all'inzio molto semplici, si sono fatti via via più articolati e complessi, sono nati regolamenti specifici e sono stati formati ufficiali di gara preparati per gestire gli eventi agonistici in tutti i loro aspetti sotto l'egida degli enti sportivi nazionali e internazionali e sono state stilate classifiche e graduatorie anche per i record di specialità.
Le competizioni con le mongolfiere sono più articolate e complesse di quelle con palloni a gas, che, essendo aerostati meno agili e manovrieri di quelli ad aria calda, sono sostanzialmente gare di durata e di distanza (ma non per questo meno affascinanti e combattute). La maggiore facilità di uso e la maneggevolezza del pallone ad aria calda ha consentito infatti di sviluppare gare di precisione. All'inizio si cominciò con gare semplici come, per esempio, raggiungere un luogo determinato, ma via via si complicò il compito ai piloti ideando nuove prove e combinandole fra loro in base al tipo di territorio e alle condizioni meteorologiche. I regolamenti sono divenuti di conseguenza sempre più complessi e dettagliati e la loro conoscenza è oggi un elemento esso stesso della gara. Questa evoluzione ha reso necessario creare appositi commissari di gara dando vita a una serie di figure specializzate indispensabili all'effettuazione ed al buon funzionamento di un campionato: observer, debriefer, scorer, giudici, measuring team, ecc. Anche gli equipaggi hanno via via affinato ruoli e competenze dividendo compiti e responsabilità tra pilota, navigatore ed equipaggio di terra. Le competizioni aerostatiche sono regolate da un'apposita commissione sportiva (CIA, Commission internationale d'aérostation) che fa capo alla FAI (Fédération aéronautique internationale, il massimo organismo degli sport aeronautici) e si articolano in campionati nazionali, campionati europeo, campionati mondiali e World Air Games (di cui finora sono state disputate tre edizioni: in Turchia nel 1997, in Spagna nel 2001 e in Italia nel 2009). Il primo campionato mondiale si tenne nel 1973 ad Albuquerque (New Mexico, Usa), mentre il primo campionato europeo รจ del 1980. In Italia il primo campionato nazionale si svolse nel 1988 a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia (regione che ha ospitato la metà dei campionati che si sono svolti fino ad oggi nel nostro paese).
Lo svolgimento di un campionato segue uno schema preciso. Dopo la registrazione dei partecipanti (piloti, equipaggi e commissari di gara) si svolge un briefing generale in cui viene esaminato il regolamento che viene opportunamente integrato da indicazioni specifiche relative alle condizioni climatiche e del territorio dove si svolgeranno le gare. Al briefing generale vengono inoltre date tutte le informazioni tecniche, operative e logistiche necessarie al corretto svolgimento della manifestazione e viene inoltre distribuita la documentazione relativa.
Un campionato di prima categoria FAI (mondiali, europei o WAG) dura di solito una decina di giorni, dei quali sei o sette sono occupati dalle competizioni. A meno di condizioni meteo avverse, ogni giorno si svolgono di regola due voli di gara, uno al mattino e uno al pomeriggio, ognuno dei quali si articola in una serie di prove (task). Lo scopo di una gara di mongolfiere per un pilota consiste nel lanciare un marker (un sacchetto di 10 cm per 10 cm del peso di 80 gr fissato ad un nastro colorato di nylon lungo un metro e mezzo) il più vicino possibile ad un bersaglio stabilito. Da diversi anni sono state introdotte prove in cui i bersagli vengono determinati non solo dalle coordinate geografiche, ma anche dalla quota. La posizione del pilota rispetto al bersaglio, e quindi il suo punteggio, viene determinata in base ai dati raccolti da un logger che registra tutti i dati sulla rotta seguita durante il volo di gara che vengono poi elaborati da un computer.
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