Uwe Schneider campione europeo 2003

Il fuoriclasse tedesco Uwe Schneider, numero uno del ranking mondiale, ha vinto il 13° Campionato Europeo di Volo in Mongolfiera svoltosi a Vilnius, capitale della Lituania, dall'8 al 17 agosto. Dopo 21 task, sudddivisi in nove voli effettuati nel'arco di sei giorni, Schneider è riuscito a prevalere di soli 4 punti sull'ungherese Sandor Vegh: 16913 contro 16904. Terzo si è classificato il belga Jan Timmers con 15765 punti. Brillante il risultato dei padroni di casa, ben due piloti lituani si sono infatti clasificati tra i primi dieci: Valery Machnorylov, quarto, e Rimas Kostiuskevicius, nono. Due piazzamenti nei primi dieci anche per la Gran Bretagna con Richard Parry settimo e il campione uscente (e attuale campione del mondo) David Bareford ottavo, e per la Germania che oltre al vincitore ha piazzato Peter Dankerl al decimo posto. Alla competizione hanno partecipato 68 piloti provenienti da 24 nazioni: oltre ai padroni di casa, erano presenti concorrenti provenienti da Austria, Belgio, Bielorussia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria. Il nostro paese era rappresentato da Luciano Lanzoni di Faenza, vicecampione italiano in carica, e dal maremmano Roberto Botti.
A questa edizione del campionato europeo hanno partecipato alcuni tra i piloti migliori a livello mondiale il cui valore è testimoniato dai risultati conseguiti nei singoli task. Ciò ha lasciato il risultato finale incerto fino all'ultimo: basti pensare che tra Schneider e Vegh ci sono solo quattro punti. Dopo le prime gare si è però capito che la questione sarebbe rimasta comunque ristretta a pochi nomi. Schneider è al suo secondo titolo continentale dopo quello vinto nel 1992 a Belfort, in Francia.
Assai modesto il risultato dei piloti italiani: solo 52° Luciano Lanzoni, mentre Roberto Botti non è andato oltre il 59 posto. I numeri non rendono forse giustizia alla capacità dei nostri rappresentanti che, una volta di più, hanno scontato la mancanza di una preparazione tecnica specifica nelle competizioni risultata subito evidente non solo nei confronti dei "mostri sacri" della specialità. I nostri piloti e i loro equipaggi si sono comunque impegnati al massimo e avrebbero certamente ottenuto un risultato migliore se non avessero dovuto fare i conti anche con una certa dose di sfortuna. Anche le condizioni meteo non li hanno certo favoriti soprattutto a causa del vento che ha soffiato quasi sempre a velocità inconsuete per i nostri climi ma del tutto abituali nella regione baltica.
L'Italia in Lituania era rappresentata anche da quattro observer di notevole esperienza nelle competizioni internazionali, Aldo Barbieri, Maria Elena Garofoli, Paolo Riatti e Roberto Spagnoli, che, in una compagine di livello elevato, hanno saputo emergere dimostrando una volta di più le loro capacità.
Una nota la merita senz'altro l'organizzazione che ha saputo accogliere piloti, equipaggi, ufficiali di gara e observer nel migliore dei modi facendo vivere a tutti dieci giorni intensi e piacevoli. Tanto per capire la considerazione in cui l'aerostatica è tenuta, prima di tutto dalle autorità, basti dire che il campo di volo principale era ubicato sulla riva del fiume Neris, di fronte al Reval Hotel Lietuva, quartier generale del campionato, a un tiro di sasso dal centro storico di Vilnius. E infine la popolazione: ovunque i partecipanti al campionato sono stati accolti con simpatia. E tutti sono ripartiti portando con sé il ricordo di luoghi molto belli, paesaggi affascinanti e gente amichevole (e i maschietti anche il ricordo della non comune avvenenza delle ragazze lituane).


Ai piloti, agli equipaggi e agli observer italiani
un enorme grazie per l'impegno con cui hanno partecipato al Campionato Europeo

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