Cronache e storie
Dall'8 al 17 agosto 2003 si è svolto a Vilnius, capitale della Lituania, il 13° Campionato Europeo di Volo in Mongolfiera. Alla competizione hanno partecipato 68 piloti in rappresentanza di 24 nazioni: oltre ai padroni di casa, erano presenti concorrenti provenienti da Austria, Belgio, Bielorussia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria.
Il nostro paese era rappresentato, in particolare, da Luciano Lanzoni di Faenza e dal maremmano Roberto Botti.
Al termine delle gare (21 task sudddivisi in nove voli nell'arco di sei giorni) il titolo è stato conquistato dal tedesco Uwe Schneider, numero uno del ranking mondiale, al suo secondo titolo continentale dopo quello vinto nel 1992 a Belfort, in Francia. Non brillante il risultato dei piloti italiani, penalizzati anche da un po' di sfortuna: solo 52° Luciano Lanzoni, mentre Roberto Botti non è andato oltre il 59 posto. Bravi comunque per l'impegno dimostrato.
Della rappresentativa italiana facevano parte inoltre quattro observer di notevole esperienza nelle competizioni internazionali, Aldo Barbieri, Maria Elena Garofoli, Paolo Riatti e Roberto Spagnoli, che hanno dimostrato una volta di più le loro capacità.
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La Lituania
E' una delle repubbliche baltiche. Confina a nord con la Lettonia, a est con la Bielorussia, a sud con la Polonia e a sud-ovest con il distretto russo di Kaliningrad.
Il territorio, bagnato a ovest dal Mar Baltico, è pressoché pianeggiante (l'altitudine media è di 99 m slm), ricoperto per un terzo da foreste e ricco di laghi e fiumi.
Nel corso dei secoli la storia della Lituania si è legata prima a quella della Polonia e poi a quella della Russia a cui fu assoggettata una prima volta nel 1795. Nel 1918 la Lituania tornava indipendente ma nel 1940, dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, veniva annessa all'URSS fino a quando, l'11 marzo 1990, il parlamento lituano proclamava l'indipendenza raggiunta poi effettivamente nel 1991 non senza aver pagato un tributo di sangue come testimoniano i monumenti commemorativi dei caduti e i resti delle barricate erette a difesa del palazzo del Seimas, il parlamento nazionale, contro l'intervento delle truppe sovietiche.
Attualmente è tra i dieci paesi che entreranno nell'Unione Europea a partire dal 1 maggio 2004. Nel 2009 la Lituania celebrerà il millesimo anniversario della sua fondazione.
Vilnius
E' la capitale della Lituania. Importante centro commerciale e industriale, ha poco più di mezzo milione di abitanti. E' considerata la città più centrale d'Europa: il centro geografico del continente, infatti, si trova a circa 25 km a nord della città, esattamente a 54°54'N - 20°19'E.
Vilnius è una delle città più antiche del paese. Sorta nel X sec. per volontà del granduca Gediminas alla confluenza dei fiumi Neris e Vilnia, secondo la leggenda in seguito ad un sogno premonitore. Nel 1323 fu eretta a capitale del granducato lituano. Distrutta dai Cavalieri Teutonici nel 1377, fu una città molto prospera fino al XVI sec. Fu una delle due capitali della Repubblica Polacco-Lituana. Passata alla Russia nel 1795 divenne il capoluogo della Provincia Nord-Ovest dell'impero zarista. In seguito fu occupata dai Tedeschi tra il 1918 e il 1920, poi dai Polacchi fino al 1939 e infine dall'URSS fino al 1991. L'avvenimento più tragico resta lo sterminio della numerosa comunità ebraica durante la seconda guerra mondiale.
Vilnius è stata innanzitutto un centro culturale e scientifico. A differenza delle altre capitali baltiche, Riga e Tallin, fondate da conquistatori occidentali, la capitale lituana fu costruita dalla popolazione autoctona e non aderì mai alla Lega Anseatica anche se non sono mai mancati artigiani e mercanti. Questo fatto ha contribuito a dare alla città un aspetto architettonico peculiare differente dalle città tedesche o scandinave: è la più grande città barocca a nord delle Alpi. Da sempre crocevia economico, politico e culturale tra est e ovest, Vilnius, è sempre stata abitata da genti di etnie e religioni diverse. La Lituania fu l'ultimo paese ad adottare il cristianesimo e a Vilnius hanno sempre convissuto cattolici, ortodossi, ebrei, uniati, piccole comunità musulmane e culti pagani. La diversità religiosa si è accompagnata con quella linguistica: a Vilnius si parlano il lituano, il russo e il polacco.
Il centro storico di Vilnius è uno dei maggiori dell'Europa dell'est. Pur essendo per la maggior parte edificato in stile barocco, essendosi sviluppato nel corso di vari secoli, esso presenta numerose costruzioni in stile gotico e rinascimentale in una originale commistione di stili. Per questa sua unicità nel 1994 è stato inserito dall'Unesco nel patrimonio culturale dell'umanità.
Con il ritorno all'indipendenza e ora anche in vista dell'ingresso del paese nell'UE, la capitale lituana vive un periodo di grande vitalità con mostre, festival, concerti, eventi di livello internazionale.
Il sito ufficiale della città di Vilnius è www.vilnius.lt
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