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21° Campionato Italiano di Volo in Mongolfiera
Mondovì 2008


Le Pagelle

Paolo Bonanno - voto 9,5
Non gli diamo il massimo perché nessuno è perfetto, ma solo poco di meno: perché ha vinto e per come ha vinto, imponendo la sua gara e mettendo in riga tutti gli altri. Non solo ha rifilato 990 punti di distacco al secondo degli italiani, ma nella classifica assoluta ha messo dietro anche due piloti di tutto rispetto come Richard Parry e Andrew Holly. In un colpo, insieme al titolo italiano, ha conquistato la vittoria nella classifica assoluta, il record di vittorie al campionato, ha raggiunto Aimo come numero di podi e si è preso per la prima volta il Premio Caproni. E se non bastasse è l'unico pilota, con Aimo, ad aver partecipato a tutti i campionati disputati fino ad ora. Inossidabile.

Diego Charbonnier - voto 9
Pronti, via! e il cadetto degli Charbonnier, per la prima volta al campionato, fa subito sul serio infilando un risultato utile dietro l'altro senza sconti per nessuno, nemmeno per il fratello maggiore Igor. Cede leggermente a metà gara ma rintuzza gli attacchi, si riprende e alla fine si piazza secondo (e c'è mancato poco che gli riuscisse il colpaccio). Tutti gli altri, vecchi e giovani, parenti e no, sono avvisati. Tiratore scelto.

Igor Charbonnier - voto 8
Non gli è riuscito di eguagliare i tre titoli (consecutivi) di Bonanno, né quelli del padre Nello ma dopo l'accoppiata 2006-2007 è salito nuovamente sul podio a cui per altro ha già fatto l'abitudine fin dalla sua prima partecipazione. Gioca a ping-pong con il fratellino ma all'ultimo non gli riesce lo smash ed è costretto a cedergli la piazza d'onore. Comunque, è evidente che ad Aosta si fabbricano ottimi piloti e la famiglia Charbonnier (vedi sopra) non ha buttato via lo stampo. Anzi, lo custodisce gelosamente. Massiccio.

Giovanni Aimo, voto 8
Non è salito (per poco) sul podio, ma - senza nulla togliere a Bonanno e ai fratelli Charbonnier - gli attribuiamo il titolo di vincitore morale. Qualche errore di troppo finisce per costargli il podio ma organizzare un campionato italiano (valido come test event per i Wag 2009) pochi mesi dopo un evento importante come il Raduno dell'Epifania di Mondovì, e partecipare alla competizione arrivando quarto dopo essere stato nella parte alta della classifica per tutto il tempo, non è da tutti. O meglio, è da John Aimo. Numero Uno.

Paolo Oggioni - voto 7
La (ex) giovane promessa è ormai una realtà: al suo quarto campionato Oggioni si classifica quinto a non troppa distanza dal maestro Aimo. Come aveva già fatto nel 2007, ma quell'anno a Terni gli avversari erano la metà. Taglia e cuce la sua gara con impegno. Qualche misura non è perfetta, qualche ricamo non viene come vorrebbe ma la stoffa indubbiamente c'è. Artigiano.

Riccardo Data - voto 7-
Con due partecipazioni al campionato in più di Oggioni, ma una posizione in meno nel ranking italiano, fa una gara molto simile al piemontese ma chiude alle sue spalle distanziato di 150 punti. Sembra quasi che voglia cercare di gestire la situazione badando più a non perdere che a vincere. Sesto su venti concorrenti alla fine però è un buon risultato soprattutto considerando che i primi quattro non hanno lasciato grandi margini agli avversari. Parsimonioso.

Luciano Lanzoni - voto 6,5
Che non fosse il suo anno buono lo si è capito subito. All'inizio parte male e perde colpi, poi recupera qualcosa ma verso la fine inciampa ancora finendo così per non riuscire ad esprimersi ai suoi livelli consueti. Riesce comunque a limitare i danni e chiude in settima posizione. Poteva fare di più ma siccome non è da lui stare troppo tempo lontano dal podio lo vedremo certamente presto di nuovo al suo meglio. Scarburato.

Massimo Stefanini - voto 6,5
Un voto alla continuità. Nei cinque campionati precedenti aveva sempre stazionato nella parte bassa della classifica arrivando tre volte ottavo (su otto, dieci e dodici concorrenti), una volta penultimo (su dodici) e una volta ultimo (su quindici). Spreca molto e non capitalizza i risultati parziali e alla fine si piazza di nuovo ottavo ma su venti e una volta tanto può guardare un po' di gente dall'alto in basso. C'è del metodo in questa follia.

Carlo Rovelli - voto 6
I fasti di Terni 2005 sono lontani. A Mondovì il lombardo svolge il suo compito senza guizzi particolari ma alla fine riesce comunque a piazzarsi entro i primi dieci. E questa volta riesce pure a evitare linee elettriche e buchi nel pallone. Svogliato.

Boba Bogliaccino - voto 6
D'accordo, un campionato non è un pranzo di gala, ma nemmeno una partita di boccette con gli amici. Parte abbastanza bene ma poi forse preferisce dare un'occhiata al panorama. Quando si riprende è un po' tardi per rimediare ma chiude onorevolmente a metà classifica. Premio speciale per l'equipaggio più pittoresco. Distratto.

Roberto Botti - voto 5
Un campionato è come una fumata di pipa: se non si carica come si deve e non si accende a dovere difficilmente si mantiene accesa a lungo (imparare da Bonanno). Sembrano lontani i tempi quando il maremmano si classificava primo dei piloti non professionisti. Più che nuotare galleggia e quando finalmente vince un task ormai il campionato è finito. Comunque riesce a non affondare. Paperella.

Giuseppe Forgione - voto 7
Un voto di incoraggiamento a un nuovo prodotto del vivaio di Mondovì. Al suo debutto in Campionato si butta nella mischia cercando di sopravvivere e non sfigurare. Chiude al 16° posto ma vincendo a sorpresa il complicato "Fly In" di venerdì pomeriggio che a causa delle correnti mette in difficoltà e penalizza piloti ben più titolati ed esperti. Aquilotto.

Davide Morando, Giulio Sbocchelli, Riccardo Trombetti - senza voto
Sanno volare e lo fanno bene. Morando vince anche un task ma un campionato è un'altra cosa. Di fatto non sono mai stati davvero in gara. Citius, altius, fortius... non sono il loro forte. Almeno stavolta. Va bene che l'importante è partecipare, ma almeno provarci... Decoubertiniani.

Mauro Oggero - senza voto
Parte abbastanza bene e prosegue meglio. Poi però la sfortuna gli tira un brutto scherzo e lo mette ko. Un'indisposizione lo costringe a rimanere a terra e a rinunciare agli ultimi sette task. Davvero un peccato perché prima dello stop, a metà campionato, era terzo e c'erano ancora molte cose di cui avrebbe potuto discutere con gli altri. Aspirina.

Gianni Curti, Antonio Lo Franco, Gianfranco Orlando, Orlando Rosellino - senza voto
Come dicevamo più sopra un campionato non è un pranzo di gala, gli avversari picchiano duro e di regola non fanno prigionieri. Loro si buttano nella mischia cercando di non sfigurare, soprattutto di non rompersi troppe ossa. Fanno quello che possono e lo fanno meglio che possono. Coalition of willings.

E per finire... il pagellino del Dottor Dal Negro


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