Grandi personaggi
Franco Segré (1901 - 1975)

Un'immagine di Franco Segre al bruciatore mentre procede al gonfiagio del suo pallone. Franco Segré può essere considerato il vero pioniere dell’avvento della mongolfiera moderna in Italia. Dopo aver contribuito, insieme a Enzo Cisaro, a mantenere in vita la tradizione aerostatica nel nostro paese nel secondo dopoguerra volando con palloni a gas, è lui che in seguito importa in Italia per la prima volta un pallone ad aria calda. Molto noto anche all'estero per la sua partecipazione a numerose manifestazioni, era capace all'alba dei 70 anni di attraversare mezza Europa con il pallone legato sul tetto della sua automobile per non mancare ad un raduno. Nato il 22 febbraio del 1901 a Milano, Segré mostra, in effetti, fin da ragazzo un temperamento ed un carattere non comuni. A 17 anni salva una donna che tentava di annegarsi nel Naviglio, mentre quattro anni dopo, durante una parata militare al Parco Sempione di Milano, blocca un cavallo imbizzarrito che, dopo aver disarcionato un carabiniere, si era lanciato sulla folla. Per entrambi questi episodi viene proposto per la medaglia d'oro al valor civile. Il 28 ottobre del 1922 lo troviamo poi tra i partecipanti alla marcia su Roma.

Franco Segré sviluppa molto presto la passione per il volo. Nel 1922 prende parte come paracadutista ad una manifestazione aerea a Sesto San Giovanni. Due anni più tardi, nel 1924, lo troviamo invece tra i partecipanti al 1° Concorso internazionale di volo a vela di Asiago: lo stesso anno compie anche la sua prima esperienza di volo in pallone. L'anno successivo scrive, dirige e pubblica la rivista "Il volo a vela". Nel frattempo si laurea in giurisprudenza con una tesi su "La navigazione aerea dal punto di vista economico" e intraprende la carriera forense. Nel 1934 è in Tripolitania come pilota di un Breda 15 insieme a Lodovico Romanò per partecipare al "Circuito aereo delle palme" a cui prende parte anche Italo Balbo. L'anno successivo, dopo aver partecipato al "Raduno del Littorio", un circuito aereo che si svolge in varie regioni italiane, acquista finalmente un proprio aereo personale, un Fiat 208/1 immatricolato come I-NANA. Segré vanta anche una partecipazione alla Mille Miglia del 1937 a bordo di una Fiat 500: arriva ultimo, ma tra i 65 che riescono a completare il percorso su 123 partiti. Nel frattempo, l'anno precedente, aveva trasferito la residenza in quella che al tempo era l'Africa Orientale Italiana.

Uno volo in pallone a gas di Franco Segré in un articolo di giornale del 1967 Nel 1939 Segrè viene colpito dalle leggi razziali antiebraiche varate l'anno precedente dal regime fascista. Nonostante la sua storia personale viene radiato dall'albo degli avvocati ed è costretto a lasciare la Regia Aeronautica nella quale ha il grado di tenente. Decide allora di abbandonare il nostro Paese e di emigrare in Cile da dove farà ritorno solo nel 1956. Ristabilitosi a Milano, nei due decenni successivi si dedica al volo aerostatico, prima con i palloni a gas e poi in mongolfiera, compiendo ascensioni in Italia, Svizzera, Olanda, Gran Bretagna e Stati Uniti e partecipando a manifestazioni e raduni. Nel 1963 ottiene la licenza n.126 dall'Ufficio federale svizzero dell'aviazione civile ed è quindi il primo italiano a conseguire brevetto di pilota di pallone. Il 3 luglio 1969 compie la trasvolata solitaria delle Alpi decollando dalla località svizzera di Mürren, dov'è in corso un raduno aerostatico, e atterrando successivamente a Morzine, in Francia. Nel 1973, insieme al pilota inglese T.A. Adams, partecipa, unico italiano, alla prima edizione dei campionati mondiali per palloni ad aria calda che si svolgono ad Albuquerque (New Mexico, USA) giungendo 31° su 32 concorrenti, un risultato che ha poca importanza di fronte al valore della partecipazione in sé. L'anno seguente, insieme allo scultore e pilota Piero Porati, Ines Facchin ed altri appassionati, fonda a Carate Brianza il Primo Gruppo Aerostatico Italiano. Franco Segré scompare improvvisamente il 30 novembre 1975 a Sarre, in Valle d'Aosta, investito da un auto in una notte di pioggia.


Le notizie su sull'attività aerostatica di Franco Segré sono piuttosto scarse e assai contraddittorie sono le informazioni sui suoi palloni. Insieme a Paolo Oggioni (pilota e webeditor del sito www.slowfly.it) abbiamo cercato di raccogliere il maggior numero possibile di dati al riguardo ma la confusione è notevole: il molto tempo trascorso e la scarsità di documenti rendono la cosa assai complicata. Queste che seguono, comunque, sono le notizie disponibili attualmente.

Un'immagine del pallone HB-BOU Nel 1971 Segré importa in Italia la prima mongolfiera moderna dopo averla acquistata in Inghilterra. Si tratta di un pallone Brighton immatricolato inizialmente come G-AWJB e in seguito come HB-BOU. Il pallone viene poi rubato e Segré acquista allora un nuovo pallone, un Cameron tipo O-65 caratterizzato dall'involucro a grandi scacchi con i colori della bandiera italiana, immatricolato G-BAYC e battezzato "Viva Verdi". Ricostruire la storia di questi aerostati non è per niente facile. Stiamo parlando della fase pionieristica dell'aerostatica moderna, ovvero del periodo che va dalla prima metà degli anni ’60 al 1975 circa, anni in cui non esistono ancora norme precise per il riconoscimento e la certificazione di mongolfiere e palloni a gas. Il pallone G-AWJB (G è la lettera che indica il Regno Unito) era stato autocostruito dall’inglese Malcolm Brighton, pioniere del volo aerostatico scomparso nel 1970 durante un tentativo di trasvolata dell’Oceano Atlantico. Il pallone, caratterizzato dall’involucro tutto arancione, viene acquistato, ad un certo punto, da Franco Segré e l’immatricolazione viene cambiata in HB-BOU (HB è la sigla che indica la Svizzera): non si sa se prima o dopo la vendita, ma probabilmente prima. Come già detto più sopra, il pallone viene successivamente rubato. Il sito Internet di Dave Wesner riporta una foto del pallone messa a disposizione da Pete Bish in cui si possono leggere chiaramente le lettere della sigla di immatricolazione "HB-BOU". Il pallone viene Indicato con il nome "Brighton-Verdi": il secondo pallone acquistato da Segré, quello con l'involucro a scacchi tricolori, sarebbe stato poi effettivamente battezzato “Viva Verdi”. Un’altra immagine del pallone è visibile sul sito Internet dell'Irish Balloon Association.

Un'altra immagine del pallone HB-BOU Secondo l’ufficio federale elvetico dell’aviazione civile l’HB-BOU era un pallone a gas realizzato da Malcolm Brighton di tipo MAB 65, immatricolato nel 1972, di proprietà dell’associazione “Amici dell’aria”, poi radiato nel 1975. Secondo altre fonti, invece, il pallone era un Brighton modello MAB III. Qui, però, la cosa si fa complicata: il MAB 65, infatti, era un pallone ad aria calda, mentre il MAB III era invece un pallone a gas. Secondo il Gas Balloon Register entrambe le marche (HB-BOU e G-AWJB) risulterebbero corrispondere a palloni a gas: il primo indicherebbe un pallone B.F. Stuttgart K-1000-/3-STU ed il secondo un pallone Brighton Free Balloon MAB 3. Occorre comunque tenere presente che Malcolm Brighton costruiva, in effetti, sia palloni ad aria calda che a gas, ma, per complicare ulteriormente le cose, nel sito di Pascal Brugier si sostiene che il G-BAYC (cioè quello che risulta essere il secondo pallone acquistato da Franco Segré) sarebbe invece un Cameron O-65 che in seguito viene reimmatricolato come HB-BOU. Nello stesso tempo però, nella sezione del sito dedicata alla Svizzera, si afferma che l'HB-BOU è il G-BAYC (cioè il Cameron O-65), ma anche il pallone a gas della B.F. Stuttgart.

Un immagine del pallone G-AWJB La rivista Aerostat, sul numero 2 del 1974, cita il G-BAYC come “Viva Verdi II” venduto in Italia ed il G-AWJB come “Viva Verdi I” venduto in Svizzera come HB-BOU e in seguito de-registrato perchè rubato. La stessa rivista, sul numero 2 del 1975, non cita più il G-AWJB ma indica il G-BAYC come immatricolato in Svizzera. Infine, nell’edizione del 1981 del libro “British Balloons”, scritto da John Baker e Peter Bish, il G-AWJB è indicato effettivamente come un pallone ad aria calda. Le marche non erano visibili sull'involucro perchè, prima del 1980, non era obbligatorio averle in vista. Gli autori affermano che il pallone venne successivamente registrato come HB-BOU denominato Bravo MAB3 Verdi. Il pallone, di proprietà dell'associazione “Amici dell'Aria” fu rubato nell'autunno del 1972 a Milano. Nello stesso volume si dice che il G-BAYC, denominato “Viva Verdi”, venne acquistato in origine da Franco Segré per essere immatricalato come HB-BOU (come secondo involucro dato il furto di G-AWJB) ma che non fu mai effettivamente immatricolato (curiosità: le marche erano cucite al contrario, speculari e capovolte). Il 17 maggio 1973 il pallone risultava essere di proprietà della Cameron Balloons.

Il pallone Viva Verdi Come si vede, dunque, la questione è piuttosto intricata e venirne a capo non è semplice. Le informazioni sull'attività aerostatica e sui palloni di Franco Segré sono ancora piuttosto frammentarie e, come abbiamo visto, spesso contraddittorie. E' importante, invece, per la storia dell'aerostatica italiana, poter ricostruire con precisione l'attività di colui che, a tutti gli effetti, è stato un autentico pioniere della rinascita del volo con i palloni ad aria calda. Per questo ringraziamo sentitamente il dottor Enrico Segré per averci fornito significative precisazioni biografiche su suo padre.
Invitiamo chi avesse ulteriori notizie a scriverci a aerostati@yahoo.it.

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