Grandi personaggi
Umberto Nobile (1885-1978)

Umberto Nobile Umberto Nobile è senza dubbio uno dei grandi personaggi della storia del volo umano. Nato a Lauro, in provincia di Avellino, il 21 gennaio 1885, fu progettista, costruttore, autore di numerosi scritti tecnici e si distinse soprattutto nella progettazione e nella costruzione di dirigibili realizzando nuovi tipi di aeronavi in Italia e all'estero. Nel corso della sua vita Nobile si occupò anche di numerose altre questioni aeronautiche: nel 1918, per esempio, ideò il primo paracadute italiano e nel 1922 promosse, con l'ingegner Gianni Caproni, la costruzione del primo aeroplano metallico italiano. Nel periodo successivo alla prima guerra mondiale lavorò a lungo alla Gooodyear Corporation di Akron (Ohio) partecipando tra l'altro alla progettazione di grandi dirigibili passeggeri come il Shenandoah, il Macon e l'Akron. Nel 1919 la Marina degli Stati Uniti acuistò una sua aeronave tipo "O" da 3.600 mc e nel 1920 un dirigibile semirigido da 34.000 mc. Nel corso della sua vita egli fu tra l'altro direttore dello stabilimento militare di costruzioni aeronautiche di Roma e insegnò costruzioni aeronautiche all'Università di Napoli. Inquadrato nel corpo ingegneri dell'Aeronautica italiana raggiunse il grado di generale.

Umberto Nobile è tuttavia universalmente noto soprattutto per le due trasvolate del Polo Nord: quella voluta dalla Norvegia nel 1926 e quella interamente italiana del 1928 per le quali progettò e costruì i digibili NORGE e ITALIA. Nel 1926, insieme al grande esploratore norvegese Roald Amundsen, compì la prima traversata del Polo Nord con il dirigibile N 1 NORGE che aveva progettato e costruito su incarico dell'aeroclub di Norvegia. Lo straordinario successo della prima trasvolata lo spinse a ripetere l'impresa due anni dopo con una spedizione interamente italiana per la quale realizzò il dirigibile ITALIA. Quest'ultima si concluse pero' drammaticamente: a causa delle difficilissime condizioni meteorologiche l'aeronave precipitò sulla banchisa e i superstiti furono portati in salvo dopo quarantotto giorni trascorsi nella mitica "tenda rossa". La vicenda e le roventi polemiche che ne seguirono appannarono la fama di Nobile che, messo ingiustamente sotto accusa dal regime fascista, scelse un volontario esilio prima in Francia e poi Russia.

Umberto Nobile e la fedele cagnetta Titina Durante il soggiorno in Russia, Nobile guidò altre spedizioni polari a bordo del rompighiaccio Malyghin e progettò vari altri dirigibili tra i quali uno di tipo semirigido da 55.000 mc e uno rigido da 100.000 mc. Nel 1937 una sua realizzazione, il dirigibile V-6, al comando del suo allievo capitano Pankoff, compì un volo da Mosca ad Arcangelo senza scalo in 130 ore, record mondiale assoluto di durata per i dirigibili. In Russia Nobile progettò anche un hangar rotante.
Alla fine del 1936 decise di rientrare in Italia ma non riuscendo a trovare lavoro decise di espatriare nuovamente tornando negli Stati Uniti dove rimase fino al 1942 tenendo una cattedra al dipartimento di Ingegneria aeronautica dell'Università cattolica di Chicago. Dopo la caduta del Fascismo, nel luglio 1943, Nobile rientrò definitivamente in Italia e dal 1946 al 1948 fu anche deputato indipendente all'Assemblea Costituente.

Nobile fu inseguito per tutta la sua lunga vita dalle polemiche sulla tragica spedizione dell'Italia e fu costretto per molto tempo a difendere duramente le sue decisioni ed il suo cimportamento in quella tragica vicenda dalle accuse di chi ha ritenuto il suo comportamento assai criticabile. Solo in anni recenti gli è stato finalmente restituito tutto l'onore che gli spetta. Umberto Nobile è morto a Roma il 30 luglio 1978 e deve essere senza alcun dubbio considerato uno dei più valorosi ed audaci aeronauti ed esploratori italiani.

LA TRASVOLATA POLARE DEL "NORGE" Il dirigibile Norge
Nel 1925 Umberto Nobile fu incaricato dall'Aeroclub di Norvegia di progettare e realizzare un dirigibile in grado di compiere la prima trasvolata del Polo Nord al comando dell'esploratore Roald Amundsen, il conquistatore del Polo Sud, che quello stesso anno aveva già tentato senza successo di raggiungere il Polo Nord in volo con due idrovolanti Dornier Wal costruiti in Italia. Nobile studiò e costruì un dirigibile semirigido da 19.000 mc, lungo 106 m, dotato di tre motori da 250 hp di potenza capaci di farlo volare alla velocità di 115 kmh. Il dirigibile fu realizzato in Italia e dopo alcuni voli di collaudo, battezzato N 1 NORGE, il 10 aprile del 1926 decollò da Ciampino facendo rotta verso la Norvegia. Un mese dopo il NORGE, con a bordo Nobile e la cagnetta Titina, Roald Amundsen, lo statunitense Lincoln Ellsworth e altri tredici membri d'equipaggio, salpava dalla Baia del Re, nelle Isole Svalbard per il volo senza scalo attraverso l'Artico verso il punto di arrivo stabilito a Teller in Alaska. Alle ore 1.30 del 12 maggio il NORGE sorvolava il Polo Nord lasciando cadere sulla banchisa una bandiera norvegese, una italiana e una statunitense. Scrisse Nobile nel suo diario: "Lo spettacolo è meraviglioso. E' proprio la regione polare così come me l'ero immaginata. La superficie dell'interminabile mare ghiacciato - tutta bianca - è cone avvolta da una nebbia biancastra, trasparente. Quà e là il bianco è screziato di azzurro, quella gentile tonalità di azzurro che è caratteristica del ghiaccio". Quindi, dopo un volo di 3300 km durato 35 ore, il NORGE toccò terra alle 7,30 del 13 maggio portando così a compimento l'impresa sognata dallo sfortunato Salomon Andrée ventinove anni prima.

Roald Amundsen e Umberto Nobile Il successo della spedizione procurò una fama enorme a Umberto Nobile che fu invitato a tenere conferenze negli Stati Uniti. La trasvolata del NORGE, infatti, segnò anche il primo utilizzo di un dirigibile per scopi scientifici e di esplorazione. La spedizione dimostrò, tra l'altro, che l'Artico è costituito da una calotta di ghiaccio e non da un continente come molti all'epoca ancora ritenevano. Gli studi e le verifiche compiute in anni recenti, grazie alle strumentazioni oggi disponibili, hanno dimostrato che Amundsen, Nobile e i loro compagni furono i primi a raggiungere il Polo Nord: né l'aviatore americano Richard Byrd, né l'esploratore Robert Peary, contrariamente a quanto da loro creduto e affermato, raggiunsero effettivamente i 90° di latitudine nord. I dirigibili semirigidi di Nobile restano a tutt'oggi gli unici ad aver raggiunto e sorvolato il Polo Nord, un'impresa che non è riuscita nemmeno ai giganti tedeschi e americani.

IL DISASTRO DELL'"ITALIA" Il dirigibile N4 Italia
Due anni dopo la trasvolata polare con il NORGE, Umberto Nobile decise di ritentare l'impresa questa volta con una spedizione interamente italiana. Lo fece in disaccordo con Mussolini che avrebbe preferito un volo transatlantico verso il Sud America. Per la spedizione, finanziata dal Comune di Milano e patrocinata dalla Reale Società Geografica Italiana, Nobile approntò il dirigibile N 4 ITALIA di 18.500 mc quasi gemello del NORGE ma attrezzato per effettuare atterraggi sulla banchisa. Prima della trasvolata del polo Nobile compì con l'ITALIA due voli di esplorazione che diedero importanti risultati per la conoscenza di zone a quel tempo ancora largamente sconosciute. Il volo decisivo prese il via alle ore 4.30 del 23 maggio. A bordo dell'ITALIA insieme a Nobile, accompagnato dalla fedele cagnetta Titina, mascotte anche di questa spedizione, c'erano quindici uomini tra cui l'inviato della Gazzetta del Mezzogiorno. Il Polo Nord fu raggiunto alle ore 1.20 del 24 maggio 1928 durante il terzo volo dopo aver sorvolato la Groenlandia settentrionale. La nebbia impedisce di atterrare com'era in programma e l'aeronave prende la via del ritorno.

La Tenda Rossa La tragedia avvenne alle ore 10.33 del 25 maggio mentre il dirigibile è in rotta verso le Isole Svalbard. Le condizioni meterologiche erano notevolmente peggiorate. Il maltempo rendeva difficili le manovre e le formazioni di ghiaccio appesantirono l'involucro. Dopo aver resistito a trenta ore di tempesta l'ITALIA precipitò sulla banchisa polare a circa 200 miglia dalla Terra di Nord-Ovest. Nell'impatto la cabina di pilotaggio si sfasciò lasciando sul pack una quantità di detriti e dieci dei sedici membri dell'equipaggio. Il dirigibile, alleggerito di colpo, riprese rapidamente il volo trascinando con sé i sei uomini rimasti a bordo che scomparvero per sempre. I nove superstiti (uno era deceduto nell'impatto al suolo) con il materiale rimasto a terra realizzarono un riparo di fortuna che venne colorato di rosso per facilitarne la localizzazione sul pack che divenne così la mitica "tenda rossa". Dopo due giorni trascorsi senza riceve notizie dal dirigibile alla base della Baia del Re si cominciò a temere il peggio e si organizzarono le prime spedizioni di ricerca. La prima missione venne affidata al norvegese Larsen, che era stato ufficiale in seconda del NORGE. Svedesi e finlandesi compirono ricognizioni aeree con idrovolanti e dall'Italia furono inviati alpini ed aerei. Intanto il radiotelegrafista dell'ITALIA, Giuseppe Biagi, grazie ad una trasmittente rimasta miracolosamente intatta, aveva cominciato ad inviare dei segnali di soccorso che il 3 giugno furono finalmente captati da un radioamatore russo. Prese dunque il via una gigantesca operazione di recupero che coinvolse uomini e mezzi di molte nazioni e che costò la vita a diversi soccorritori tra cui lo stesso Roald Amundsen che precipitò con il suo arereo nel Mare di Barents.

Il radiotelegrafista dell'Italia Giuseppe Biagi Il 19 giugno il tenente colonnello Umberto Maddalena, a bordo di un idrovolante S55, riuscì a localizzare la "tenda rossa" ma senza poter atterrare. Tre giorni più tardi Maddalena e il maggiore Penzo riuscirono a lanciare ai superstiti viveri e generi di conforto. Il 24 giugno, finalmente, il pilota della marina svedese Einar Lundborg atterrò con il suo Fokker nei pressi della "tenda rossa". Nobile avrebbe voluto che fosse portato via per primo il capo meccanico Natale Cecioni, anche lui ferito seriamente ad una gamba. Lundborg però fu irremovibile adducendo ordini superiori che gli imponevano di prelevare per primo Nobile che avrebbe così potuto meglio coordinare le operazioni di soccorso. Dopo aver portato in salvo Nobile e la cagnetta Titina Lundborg tornò subito indietro ma nell'atterraggio il suo aereo si ribaltò danneggiandosi e il pilota svedese restò anche lui prigioniero dei ghiacci e venne poi messo in salvo da un pilota inglese.

Seguirono molti giorni di maltempo finché il 12 luglio, quaratotto giorni dopo il disastro, gli ultimi superstiti dell'ITALIA furono tratti in salvo dal rompighiaccio russo "Krassin". Nel frattempo era morto anche il meteorologo della spedizione Malmgren che insieme agli ufficiali navigatori Mariano e Zappi era andato a piedi alla ricerca dei soccorsi. Intanto la "tenda rossa", andando alla deriva insieme ai ghiacci, si era spostata di oltre 100 km a sud-est del punto in cui era precipitato il dirigibile.

La copertina della Domenica del Corriere dedicata al disastro del dirigibile Italia La tragica vicenda dell'ITALIA ebbe una grande eco internazionale e appannò la fama che Nobile si era conquistato negli anni precedenti, soprattutto con l'impresa del NORGE. Molti osservatori non perdonarono a Nobile di essere salito per primo sull'aereo di Lundborg lasciando il suo equipaggio per altre tre settimane sui ghiacci. Ora, se è vero che secondo il codice della marineria il comandante è sempre l'ultimo a ricevere i soccorsi e ad abbandonare la nave, va pur tenuto in conto che Nobile aveva un braccio e una gamba fratturata con principi di cancrena. Sulla vicenda nell'autunno del 1928 fu istituita una commissione d'inchiesta che concluse il suo lavoro nel marzo del '29 esprimendo una censura nei confronti di Nobile. Il generale, amareggiato, si dimise dalla Regia Aeronautica e se ne andò in esilio volontario prima in Francia e poi in Russia ma per il resto della sua lunga vita, pur tra molti rimorsi, difese sempre il suo operato.

L'esito sfortunato della trasvolata del dirigibile ITALIA, che segnò la fine della costruzione di dirigibili nel nostro paese, finì per mettere in ombra l'importanza degli studi scientifici compiuti da Nobile il quale, invece, aveva voluto dare alla sue spedizioni polari uno scopo esenzialmente di ricerca in molti campi. Il giudizio della commissione d'inchiesta fu poi fortunatamente ribaltato tempo dopo e in anni più recenti la sua figura e le sue imprese sono state giustamente rivalutate considerando Nobile per quello che è stato: fine progettista, abile aviatore e coraggioso esploratore. Sulla vicenda dell'ITALIA rimandiamo comunque all'ampia bibliografia disponibile attraverso la quale è possibile esprimere una valutazione obiettiva sui fatti.

1928-2003
75° Anniversario della trasvolata polare del dirigibile "ITALIA"
Il dirigibile "TIM" consegna la posta commemorativa

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