19° Campionato Italiano di Volo in Mongolfiera
Bibbiano, 6-10 settembre 2006
Risultati e classifiche
Il 19° Campionato Italiano di Volo in Mongolfiera si è articolato in 15 prove (task) disputate in cinque voli nel corso di tre giorni di gare. La buone condizioni atmosferiche hanno favorito il felice esito della competizione: un solo volo, infatti, dei sei previsti è stato annullato a causa della pioggia.
Da un esame sommario della classifica finale si nota che i primi cinque classificati hanno totalizzato tutti oltre diecimila punti e sono compresi in appena 590 punti. Il secondo classificato, Paolo Bonanno, è giunto a soli 91 punti dal vincitore Igor Charbonnier e tra Bonanno ed il terzo classificato, Davide Morando, ci sono solo tre punti. Inoltre, i primi cinque in classifica hanno nettamente staccato i concorrenti piazzatisi dal sesto al decimo posto a loro volta compresi in mille punti.
Tutto ciò dimostra in maniera evidente come le diverse prove scelte dal direttore di gara Hans Huber - il cui lavoro è stato una volta di più molto apprezzato da tutti i partecipanti - abbiano impegnato a fondo i concorrenti dando così luogo a gare molto combattute, determinando una dura selezione tra i piloti e lasciando incerto fino all'ultimo l'esito finale del campionato anche se dopo le prime prove hanno cominciato a delinearsi i valori in campo e ha preso a definirsi la "rosa" dei concorrenti che maggiormente potevano aspirare alla vittoria finale.
Classifica finale
Igor Charbonnier punti 10619 Campione italiano 2006
Paolo Bonanno p.10528
Davide Morando p.10525
Luciano Lanzoni p.10338
Giovanni Aimo p.10029
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Roberto Botti p.9366
Riccardo Data p.9197
Carlo Rovelli p.8731
"Boba" Bogliaccino p.8727
Paolo Oggioni p.8571
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Giulio Sbocchelli p.8156
Mauro Buono p.6223
Ernest Merz p.5974
Riccardo Trombetti p.4016
Massimo Stefanini p.2500
Clicca qui per una panoramica completa dei risultati.
Il nuovo campione italiano Igor Charbonnier (al centro) con Paolo Bonanno (secondo classificato, a destra) e Davide Morando (terzo, a sinistra)
Il Trofeo FITA
Disputato per la prima volta in occasione del campionato italiano svoltosi a Terni nel 2002 è stato istituito dalla Federazione Italiana di Aerostatica per dare un ulteriore riconoscimento ai piloti impegnati nella gara inserendo nel campionato un ulteriore motivo di interesse agonistico. Il Trofeo FITA si disputa su una serie di "prove speciali" scelte dal direttore di gara tra i task assegnati per il campionato (non si tratta quindi di prove aggiuntive). I punti conseguiti da ogni concorrente nelle prove valide per l'assegnazione del Trofeo formano un'apposita classifica determinata dalla somma dei vari risultati. Vince il pilota che ottiene il maggior numero di punti.
Il Trofeo AGIA
Questo premio speciale è stato messo in palio per la prima volta quest'anno dall'associazione dei commissari di gara italiani (federata alla FITA) che ha organizzato il campionato di Bibbiano. E' basato su un regolamento analogo a quello del Trofeo FITA e intende suscitare ulteriori motivi di interesse per la competizione e introdurre ulteriore agonismo tra i piloti patecipanti al campionato italiano.
Il premio speciale della Contessa Caproni
Potrebbe essere definito una sorta di "Coppa Rimet" dell'aerostatica italiana, nel senso che questo premio speciale, messo in palio per la prima volta nel 2001 dalla presidente onoraria della FITA, sarà assegnato definitivamente al pilota che conquisterà tre titoli a partire dall'anno della sua istituzione. Attualmente la classifica è guidata da Giovanni Aimo che, a partire dall'istituzione del premio, ha conquistato due titoli nel 2002 e 2004.
Il prezioso cimelio è appartenuto al celebre aeronauta francese Gaston Thyssandier e proviene dalla collezione della contessa Caproni.
L'albo d'oro
2001 Nello Charbonnier
2002 Giovanni Aimo
2003 Luciano Lanzoni
2004 Giovanni Aimo
2005 Carlo Rovelli
2006 Igor Charbonnier
Lo "scudetto"
E' diventata ormai di una bella tradizione dell'aerostatica italiana. E' dal 2002, infatti, che la FITA consegna al pilota vincitore del campionato nazionale un guidone da far sventolare dal proprio pallone: un vero e proprio scudetto da "cucire" idealmente sull'involucro del pallone e da mostrare con legittimo orgoglio dal detentore del titolo italiano.
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