Grandi personaggi
Francesco Saverio Adorna (1744-1821)

Una stampa d'epoca a colori che mostra la sontuosa decorazione dell'aerostato di Adorna Francesco Saverio Adorna, detto Minetto, è un personaggio quasi ignorato dagli storici dell'aviazione, ma pur non essendo stato protagonista di imprese memorabili, né avendo compiuto ricerche innovative o esperimenti particolari, egli è stato uno dei primi aeronauti (qualcuno dice addirittura il primo in assoluto) e la sua unica ascensione storicamente documentata è la decima della storia. A suo modo va considerato, quindi, un vero pioniere e merita per questo di essere annoverato tra i grandi personaggi dell'aerostatica italiana.

Le notizie sul suo conto sono assai scarse e frammentarie. La sua famiglia era probabilmente discendente degli Adorna (o Adorno) di Genova che tra la fine del XIV e il secondo decennio del XVI secolo ebbero prestigio e potere dando diversi dogi alla repubblica marinara. Nel 1528, però, Andrea Doria, dopo aver deposto il doge Antoniotto II Adorno, li costrinse ad abbandonare la città e a trovare rifugio nelle Isole Borromee, sul lago Maggiore. Da lì si stabilirono nella Valle Vigezzo, in Piemonte, dove Francesco Saverio nasce il 14 gennaio 1744 a Villette, un villaggio nei pressi di Malesco. Nel 1758, com'è consuetudine per i valligiani, il giovane Minetto emigra con il padre recandosi prima in Svizzera e poi in Argentina. Prima del 1744 rientra in Europa e si stabilisce a Strasburgo dove si dedica a diverse attività commerciali accumulando una discreta fortuna.

Siamo in pieno Illuminismo e la ricerca scientifica ha in tutta Europa un notevole sviluppo e suscita grandi entusiasmi. Evidentemente anche Adorna risente di questo clima, si interessa agli esperimenti di aerostatica e alle possibilità del volo umano e decide di realizzare egli stesso un aerostato con il quale tentare un'ascensione. Purtroppo di tutto ciò non ci è arrivato alcun documento o testimonianza e l'unica impresa aerostatica realizzata da Adorna della quale si hanno notizie certe è l'ascensione compiuta il 15 maggio 1784 sopra la Cittadella di Strasburgo. L'aerostato, progettato e costruito dallo stesso Adorna con la collaborazione dei fratelli Enslin o Enslen, appare in una litografia a colori dell'epoca sontuosamente decorato e ricorda quello costruito dai fratelli Montgolfier per la prima ascensione umana di Pilatre de Rozier. Nella fascia centrale dell'involucro sono riprodotti i segni zodiacali alternati alla raffigurazione del sole, mentre sulla sommità un guidone reca l'iscrizione Coelum patet ibimus illuc (Il cielo ci chiama, andiamoci). Le cronache dell'epoca indicano che il pallone aveva un'altezza di 80 piedi, una circonferenza di 156, un volume di oltre 115mila piedi cubici e che pesava oltre due tonnellate e mezza. Considerando che le misure erano espresse in piedi francesi il pallone doveva avere un altezza di circa 25 metri e un volume di circa 4200 mc, simile cioè ad una mongolfiera moderna.

Nonostante la preparazione, che possiamo immaginare laboriosa, l'impresa non ha purtroppo l'esito sperato. Secondo quanto scrive Michel Faure nel suo Les frères Montgolfier et la conquete de l'air il pallone, con a bordo Adorna ed un secondo pilota rimasto ignoto (forse un suo congiunto), decolla e sale fino ad una cinquantina di metri dal suolo ma improvvisamente perde quota senza controllo fino ad andare ad urtare i tetti delle case provocando l'inclinazione dell'anello a bordo del quale si trovano i piloti e l'afflosciamento del pallone che a contatto con la fiamma del fornello prende fuoco finendo completamente distrutto. Adorna ed il suo compagno d'avventura vengono tratti in salvo assai malconci, ma incolumi. L'evento viene citato sia dalla Gazzetta Universale di Firenze, sia nelle memorie di Henriette de Waldner, meglio nota come baronessa di Oberkirch, che nelle sue Memoires nota come "questa catastrofe fece grande scalpore, soprattutto tra i borghesi e i commercianti. Si trema al pensiero che gli aeronauti potevano cadere sul selciato dinanzi alla cattedrale andando incontro ad un'orribile morte". Anche se di breve durata e finita rovinosamente si tratta comunque della decima ascensione assoluta della storia.

Dopo questa esperienza sembra che Adorna abbia compiuto altri tentativi in diverse città europee, ma non esistono notizie precise al riguardo. In particolare potrebbe essere stato l'autore della prima ascensione in Polonia, sebbene gli storici la attribuiscano al francese Jean Pierre Blanchard. In ogni caso, qualche merito in terra polacca deve averlo acquisito, visto che il re gli conferisce il titolo di cavaliere di San Stanislao. In seguito soggiorna in Francia, a Bordeaux e a Parigi, dove il suo cognome viene mutato in Adorne, ma non si hanno notizie di altre imprese aerostatiche. Adorna è citato dal Boffitto nella Rivista Aeronautica del 1933 e nella Storia dell'Aeronautica del Dolfuss oltre che da alcuni scrittori e cronisti locali.

Secondo alcune voci, fino ad oggi non suffragate però da prove, nel 1780 o 1781 Adorna avrebbe realizzato il primo volo umano della storia con un pallone autocostruito, in anticipo di due o tre anni sul volo di Pilâtre de Rozier e del marchese D'Arlandes con il pallone dei fratelli Montgolfier. Certo sarebbe bello poter attribuire il vanto del primo volo umano ad un italiano, ma documenti inoppugnabili che provino questa notizia non sono ancora stati trovati e quindi, per il momento, la prima e unica ascensione di Adorna storicamente documentata resta quella compiuta il 15 maggio 1784. I discendenti di Minetto abitano ancora oggi a Villette, nella casa di famiglia, ma non conservano alcuna memoria dell'illustre antenato.

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